Questo articolo è stato redatto con la supervisione scientifica e medica della dottoressa Ilaria Proietti.
L’ansia generata dai vaccini anti covid ha creato una crescente necessità di informazione e saper scindere tra notizie attendibili e fake news è molto difficile. Uno degli ultimi argomenti che ha generato panico è stato quello di una presunta interazione tra il vaccino anti covid e i filler, acido ialuronico o Botox indistintamente.
La notizia
A metà dicembre del 2020 la FDA (Food and Drug Administration) – l’agenzia americana che si occupa di regolamentare i prodotti alimentari e medicinali che vengono immessi in commercio – indica nel suo report “Vaccines and Related Biological Products Advisory Committee December 17, 2020 Meeting Briefing Document” che sono stati segnalati 3 casi di reattività al vaccino Moderna in pazienti che si erano sottoposti a filler con acido ialuronico.
I case report
I casi sono stati riscontranti nell’ambito della sperimentazione di fase tre.
Primo caso: Paziente che si era sottoposto a filler con acido ialuronico nei 6 mesi precedenti la somministrazione del vaccino Moderna.
Reazione: Edema localizzato in sede di inoculo del filler nei 1- 2 giorni successivi alla somministrazione del vaccino.
Secondo caso: Paziente che si era sottoposto a filler con acido ialuronico nelle 2 settimane precedenti la somministrazione del vaccino Moderna.
Reazione: Edema localizzato nella sede di iniezione del filler nei 1- 2 giorni successivi alla somministrazione del vaccino.
Terzo caso: Paziente con precedente storico di trattamenti con filler in periodi non precisati e già precedente reattività manifestata con il vaccino anti-influenzale.
Reazione: Edema labiale nei due giorni successivi alla vaccinazione.
A commento di quanto sopra riportato, la FDA afferma:
“…Inserito anche questo caso nel contesto degli eventi avversi di edema del volto che si sono verificati in 2 partecipanti che erano state sottoposte in precedenza ad iniezioni di filler cosmetici, è possibile che l’edema localizzato in questi casi sia dovuto a una reazione infiammatoria da interazione tra la risposta immunitaria dopo vaccinazione ed il filler dermico.”
Tutti e tre i casi sono stati risolti senza esiti dopo terapia con antinfiammatori steroidei e antistaminici.
Le reazioni infiammatorie da filler con acido ialuronico
I casi sono apparentemente riconducibili a risposta infiammatoria immunomediata, di tipo ritardato, nei confronti di filler con acido ialuronico.
In tutti i casi le reazioni si sono verificate rimanendo circoscritte alla zona in cui era stata effettuata la terapia iniettiva con acido ialuronico (guance e labbra).
Il sistema immunitario e i vaccini
Come noto, la finalità della vaccinazione è quella di stimolare il sistema immunitario al fine dello sviluppo di specifici anticorpi.
Incidenza
La percentuale di incidenza sul campione oggetto di sperimentazione (30.000 individui) non è però valutabile, in quanto non è noto il numero dei soggetti sottoposti a terapie con filler.
Indicazioni e linee guida
- Infornare il medico se si è recentemente eseguita la vaccinazione anti covid 19 o se si è in procinto di farla
- Evitare il trattamento nei 30 giorni antecedenti la vaccinazione
- Evitare il trattamento nel periodo tra la prima e la seconda dose vaccinale
- Evitare il trattamento nei 30 giorni successivi la vaccinazione
La pregressa esecuzione di filler non deve rappresentare un freno alla vaccinazione. I rischi legati a covid 19 sono di gran lunga superiori a quelli legati alla vaccinazione.
Se si è ricevuto un trattamento filler nei mesi antecedenti la vaccinazione non si deve avere alcuna preoccupazione: le possibilità di avere una reazione infiammatoria in sede di inoculo dei filler sono estremamente basse.
Qualora dovessero insorgere rossore e gonfiore in sede di inoculo di filler dopo la vaccinazione, contattare il medico per iniziare una terapia adeguata. Tutti i casi riportati sono completamente guariti dopo la terapia.
Reazioni infiammatorie – spiegazioni
Gli edemi rientrano fra le reazioni infiammatorie nei confronti dei filler con acido ialuronico: tali reazioni sono determinate da una risposta immunologica all’impianto.
In letteratura si parla di Sindrome ASIA (Autoimmune/inflammatory syndrome induced by adjuvants). La sindrome è causata da una stimolazione acuta o cronica di alta o bassa intensità del sistema immunitario, in grado (in soggetti predisposti) di procurare una reazione infiammatoria localizzata o diffusa.
La complessità riguardo il rilievo di un nesso causale è determinata anche dall’ampia finestra temporale in cui questa sindrome può manifestarsi a seguito dello stimolo: da alcune settimane ad anni.
Inoltre, esiste una forte componente di predisposizione individuale (anamnesi positiva per altri disturbi immunitari/infiammatori, storia di reazione infiammatorie).
Il presupposto è che un evento stimolante il sistema immunitario possa indurre una reazione infiammatoria che coinvolge un impianto o una protesi. Talvolta, l’impianto o la protesi fungono da trigger nell’innescare una risposta di questo tipo, in assenza di un vero e proprio evento stimolante il sistema immunitario al di fuori dell’impianto stesso. Tra i vari elementi in grado di indurre questo tipo di sindrome ci sono i vaccini, protesi mammarie in gel di silicone, impianti cutanei di silicone, impianti cutanei di filler permanenti, semipermanenti e temporanei.
Tuttavia, non è noto se una risposta di questo tipo possa verificarsi anche con dei vaccini così innovativi come quelli a RNA della Moderna e della Pfizer. Gli studi relativi alla sindrome ASIA fanno infatti riferimento solo a vaccini con virus attenuato e con conservanti all’interno, mentre quelli a RNA contengono solo eccipienti.
È verosimile che il sistema immunitario attivato dalla vaccinazione possa riconoscere come corpo estraneo l’impianto di filler e determinare una risposta infiammatoria.
La risposta immunologica prescinde dalla tipologia e specificità del vaccino: uno dei casi aveva presentato la medesima reazione con il vaccino antinfluenzale.
Malgrado la bassa presenza di segnalazioni ad oggi riscontrate, si tratta comunque di reazioni di rilevanza clinica classificati dalla FDA come SAEs (Serious adverse Events).
Trattamento e reazione avversa
In casi di edema, determinato dalla risposta immunologica stimolata dalla vaccinazione e verificato attraverso attenta anamnesi, applicare il protocollo standard di trattamento delle reazioni infiammatorie non accompagnate da infezione: antinfiammatori steroidei e antistaminici per via generale. Questa stessa procedura terapeutica è stata descritta nel trattamento dei casi riportati dalla FDA.
Conclusioni
Si ritiene che un pregresso impianto di acido ialuronico non possa essere considerato in alcun modo una controindicazione all’esecuzione di vaccino contro il covid-19 e in generale di qualsiasi vaccino.